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Google Cloud Services: CLI

So benissimo che il focus di questo sito è quello di enfatizzare le funzionalità del self-hosting, ma a volte è possibile anche utilizzare le risorse del Cloud per sfruttare le loro VM o Database e scalare le nostre necessità progettuali. Infatti, i codici forniti in questo sito sono utilizzabili in ambienti Linux o Docker, indipendentemente dal fatto che questi siano a casa nostra o nel cloud.

Google Cloud CLI (che sta per Command Line Interface) è uno strumento fondamentale per gestire le risorse di Google Cloud direttamente dalla riga di comando. Permette di eseguire comandi complessi in modo rapido ed efficiente, eliminando la necessità di interfacce grafiche e riducendo il rischio di errori umani. Con Google Cloud CLI, è possibile creare, configurare e gestire istanze di macchine virtuali, bucket di storage e altre risorse con semplici comandi testuali. Personalmente, ritengo che l'utilizzo delle CLI per accedere alle risorse di un servizio in Cloud permetta di risparmiare tempo e ci consenta anche di automatizzare molti processi.


Lo Script di Installazione

Questo codice Bash, copiabile ed eseguibile qui di seguito, è un riassunto di quanto evidenziato nella documentazione ufficiale presente a questo indirizzo (per distribuzioni Debian/Ubuntu). Diversamente da quanto mostrato nella guida ufficiale, nel seguente script potete trovare alcune modifiche che ho aggiunto (e che utilizzo) e che possono essere utilizzate per configurare alcuni aspetti del server che state andando a configurare.

sudo timedatectl set-timezone Europe/Rome
sudo apt-get update

sudo apt-get install -y apt-transport-https
sudo apt-get install -y ca-certificates
sudo apt-get install -y gnupg
sudo apt-get install -y curl

curl https://packages.cloud.google.com/apt/doc/apt-key.gpg | sudo gpg --dearmor -o /usr/share/keyrings/cloud.google.gpg
echo "deb [signed-by=/usr/share/keyrings/cloud.google.gpg] https://packages.cloud.google.com/apt cloud-sdk main" | sudo tee -a /etc/apt/sources.list.d/google-cloud-sdk.list

sudo apt-get update && sudo apt-get install -y google-cloud-cli
Di seguito, verranno illustrati i diversi passaggi eseguiti dal codice, al fine di comprenderne il funzionamento e di poter apportare eventuali modifiche in caso di necessità. In particolare:

  • Il codice sudo timedatectl set-timezone Europe/Rome imposta la TimeZone del server su Europe/Rome. È utile per sincronizzare l'orario del sistema con il fuso orario locale, il che può essere importante per la gestione di log e altre operazioni temporizzate.

  • Successivamente, sudo apt-get update aggiorna l'elenco dei pacchetti disponibili per l'installazione. È una buona pratica eseguire questo comando prima di installare nuovi pacchetti per assicurarsi di avere le informazioni più recenti sui pacchetti disponibili.

  • Vengono installati i seguenti pacchetti: apt-transport-https, ca-certificates, gnupg, curl, che sono necessari per poter gestire in modo corretto i certificati delle autorità di certificazione ed anche le chiavi GPG.

  • Vengono aggiunte le chiavi GPG di Google, insieme alla sua repository ufficiale, così da poter essere utilizzata nel processo di installazione ed i relativi aggiornamenti.

  • La sequenza di comandi sudo apt-get update && sudo apt-get install -y google-cloud-cli aggiorna nuovamente l'elenco dei pacchetti disponibili e installa Google Cloud CLI, senza che l'utente debba fornire alcun feedback o conferma.


Accediamo all'Ambiente Cloud

Una volta che le librerie e il software sono stati caricati ed installati correttamente nel nostro ambiente (locale o server), sarà necessario configurarli in modo da poter gestire ed utilizzare le potenzialità del Cloud.

Qui eseguiamo il login. Una volta effettuato il login, verrà richiesto di aprire il browser e inserire le credenziali. Una volta completato questo passaggio, avremo la possibilità di agire all'interno dei vari ambienti.

gcloud auth login
Essendo Google Cloud un servizio che ci permette di creare e gestire risorse in vari ambienti, la prima cosa da fare è elencare tutti gli ambienti disponibili, in modo da poter agire sulle varie risorse.
gcloud projects list
Come ultima cosa, dopo aver visualizzato gli ambienti, dobbiamo selezionare un ambiente in cui operare ed eseguire eventuali richieste.
gcloud config set project SuperProgetto99